Mezzofondo da urlo, caccia all’oro e ai record

24 Luglio 2024

Il boom negli 800 con Sedjati e Hodgkinson. Ipotesi doppietta a Parigi per Ingebrigtsen e Kipyegon nei 1500 e 5000. Quante stelle da Tsegay a Chebet, da El Bakkali alla Hassan. E Nadia Battocletti…

di Marco Buccellato


800 METRI

UOMINI - La specialità nel vortice della rivoluzione cronometrica. Nelle tre vetrine dei Trials keniani e delle Diamond League di Parigi e Monaco, in meno di un mese, sono state realizzate ben dieci delle migliori trenta prestazioni di sempre. Il campione olimpico a Parigi sarà al primo oro a cinque cerchi, vista la non qualificazione per i Giochi del vincitore uscente Emmanuel Korir. Presenti, invece, quattro medagliati dell'asse iridato Eugene-Budapest, il canadese Marco Arop, il keniano Emmanuel Wanyonyi, il britannico Ben Pattison e soprattutto il rompighiaccio algerino Djamel Sedjati, argento a Eugene ma assurto al ruolo di atleta da battere dopo le prove eccezionali di Parigi (1:41.56) e Monaco (1:41.46). Tra i più attesi, il francese campione d'Europa Gabriel Tual, l'altro keniano Wyclife Kinyamal, lo statunitense Bryce Hoppel, lo spagnolo argento europeo Mohamed Attaoui e l'azzurro bronzo a Roma Catalin Tecuceanu. Da seguire il campione mondiale dei 1500 metri a Eugene, lo scozzese Jake Wightman, che a Parigi accorcia la distanza ma non le ambizioni. Un europeo non vince l'oro olimpico dal 2004 (Yuriy Borzakovskiy).

Azzurri convocati: Simone Barontini (Fiamme Azzurre), Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro)

DONNE - Ci sarà un nome inedito in cima all'Olimpo. L'oro uscente Athing Mu non è riuscita a qualificarsi ai Trials causa una caduta, aprendo la strada alle ambizioni della britannica argento di Tokyo Keely Hodgkinson, sensazionale a Londra in 1:54.61, senza dimenticare la keniana campionessa mondiale in carica Mary Moraa. Per la prima volta ad altissimi livelli, la sudafricana Prudence Sekgodiso, esordio olimpico anche per l'etiope iridata indoor Tsige Duguma e per il nuovo prodigio britannico Phoebe Gill, classe 2007. Da seguire la svizzera Audrey Werro e l'ugandese già iridata a Doha Halimah Nakaayi. L'ultima europea a vincere l'oro olimpico fu un'altra britannica, Kelly Holmes, che ai Giochi di Atene 2004 mise assieme l'accoppiata 800-1500 metri. Le azzurre Elena Bellò ed Eloisa Coiro hanno aggiornato il personale rispettivamente a Londra (1:58.89) e a Lignano (1:59.26).

Azzurre convocate: Elena Bellò (Fiamme Azzurre), Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre)


1500 METRI

UOMINI - Uno Jakob Ingebrigtsen versione deluxe di Monaco (Diamond League), a pochi decimi dal primato del mondo, raccoglie consensi per il bis olimpico a tre anni dal successo di Tokyo. Nelle due ultime finali globali, però, ha perso dagli scozzesi Wightman e Josh Kerr, che a Parigi ha le credenziali per battere di nuovo il norvegese, come nel sensazionale miglio della Diamond League di Eugene in maggio. Tra l'ampio portafoglio delle ambizioni da medaglia, aggiungiamo gli statunitensi Yared Nuguse e Cole Hocker, il keniano Timothy Cheruiyot, e un drappello europeo con in prima fila gli altri british Gourley e Mills, il francese Habz e il primatista italiano Pietro Arese, che dopo Ingebrigtsen è lo specialista europeo più giovane nella fascia "alta" dei migliori.

Azzurri convocati: Pietro Arese (Fiamme Gialle), Ossama Meslek (Esercito), Federico Riva (Fiamme Gialle)

DONNE - Per Faith Kipyegon si apre la porta dell'infinito: la keniana pluriprimatista del mondo è la favorita sulla distanza, e può vincere la terza Olimpiade consecutiva. Nella sua ombra, muovono scenari di primo piano l'australiana Jessica Hull, la britannica Laura Muir, le statunitensi Hiltz, St. Pierre e Mackay, le etiopi con Welteji e la U20 Haylom, e una tra Hirut Meshesha e Gudaf Tsegay, che come l'olandese Sifan Hassan è iscritta anche a 5000 e 10.000 (Hassan anche nella maratona) e potrebbe disertare la distanza più breve. Ultima europea a vincere, come detto, Kelly Holmes. Record delle Olimpiadi, manco a dirlo, di Faith Kipyegon con 3:53.11 a Tokyo. Maglie azzurre ben tre, figlie del meraviglioso momento dell'atletica italiana: Ludovica Cavalli, Federica Del Buono, Sintayehu Vissa.

Azzurre convocate: Ludovica Cavalli (Aeronautica), Federica Del Buono (Carabinieri), Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli)


5000 METRI

UOMINI - Come Ingebrigtsen nei 1500 metri, presente un altro atleta, stavolta l'etiope Hagos Gebrhiwet, che un mese e mezzo fa a Oslo ha sfiorato il record del mondo, e che sulla distanza dei 5000 metri ha vinto un bronzo a Rio e due altre medaglie iridate. Iscritto anche Ingebrigtsen, per replicare all'Olimpiade la doppietta 1500-5000 già in bacheca in ben tre campionati europei. Gara di non scontata visione: al via il campione olimpico e primatista mondiale Joshua Cheptegei e l'altro nome top ugandese Jacob Kiplimo, gli altri etiopi Mehary e Yihune (trentotto anni in due), diversi europei di ottime possibilità come lo svedese Andreas Almgren, lo spagnolo naturalizzato Ndikumwenayo, l'ex-Sud Sudan (Refugee Team) Dominic Lobalu (oro europeo dei 10.000 con la Svizzera), e un atleta capace di leggere le gare come pochi, il guatemalteco Luis Grijalva.

DONNE - La sfida tra le due ultime primatiste del mondo e iridate a Eugene e Budapest, Gudaf Tsegay e Faith Kipyegon, che hanno riscritto la storia cronometrica sulla distanza la scorsa stagione. L'oro uscente è Sifan Hassan, il cast è ulteriormente illuminato per la presenza delle altre africane Taye e Eisa (Hailu solo riserva al momento) e della primatista mondiale dei 10.000 Beatrice Chebet. Tra le europee in grado di fare la differenza, la campionessa dei 5000 e 10.000 metri Nadia Battocletti, big azzurra, settima a Tokyo, in gara assieme a Federica Del Buono. Seriamente a rischio il primato olimpico, 14:26.17 della keniana Vivian Cheruiyot, Rio 2016.

Azzurre convocate: Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre), Federica Del Buono (Carabinieri)


10.000 METRI

UOMINI - L’ultima finale in pista della prima giornata allo Stade de France. Sulla carta, sembra una gara a specchio tra etiopi e keniani, con i temibili ugandesi che presentano il tre volte campione del mondo e recordman Joshua Cheptegei, che a Tokyo finì secondo con una spanna sul connazionale Jacob Kiplimo. Gli etiopi confermano leader l'oro di Tokyo Selemon Barega, con Berihu Aregawi e Yomif Kejelcha a completare il team. Il Kenya, presente con Daniel Mateiko, Nicholas Kipkorir Kimeli e Benard Kibet Koech, ha l'ambizione di riportare l'oro olimpico in patria, un successo che manca dal 1968! In questo panorama africano, il resto del pianeta calca la vetrina olimpica con i front-men USA Grant Fisher e Nico Young, miglior rappresentante dell'onda verde americana nel mezzofondo prolungato (compirà ventidue anni alla vigilia dei Giochi).

DONNE - La keniana Beatrice Chebet ha scritto la storia in Diamond League, abbattendo in pista il muro dei ventinove minuti (28:54.14). La nuova frontiera che l'attende è la conquista del primo titolo olimpico sulla distanza per una keniana. Deve fare i conti con Gudaf Tsegay, sconfitta proprio a Eugene nella gara-record, e con la probabile presenza della campionessa olimpica uscente Sifan Hassan. Completano il vertiginoso cast le altre etiopi Fotyen Tesfay e Tsigie Gebreselama, la keniana Lilian Rengeruk, le ugandesi tra cui la promettente Joy Cheptoyek. Europa con l'oro d'Europa Nadia Battocletti e la britannica Megan Keith come specialiste più accreditate per reggere il confronto con le africane. Dagli USA, la piccola Weini Kelati e la fuoriclasse NCAA Parker Valby. 

Azzurre convocate: Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre)


3000 SIEPI

UOMINI - Tre ere negli ultimi tre lustri. L'era di Ezekiel Kemboi (due ori olimpici e quattro mondiali tra il 2004 e il 2015), quella di Conseslus Kipruto (un'Olimpiade e due Mondiali dal 2016 al 2019) e quella attuale di Soufiane El Bakkali: il campione marocchino ha vinto i Giochi di Tokyo e i successivi mondiali di Eugene e Budapest. E' il favorito anche stavolta, in un contesto dove gli etiopi Lamecha Girma (primatista del mondo), Samuel Firewu e Getnet Wale rappresentano gli avversari più accreditati. Kenya con l’affidabile Abraham Kibiwot e il talento non ancora espresso di Simon Koech. Borsino stagionale: "up" per il tunisino Jhinaoui e per il primatista d'Oceania Beamish. L'ultimo europeo a fare podio fu il francese Mekhissi (a ritroso Rio, Londra e Pechino). 

Azzurri convocati: Yassin Bouih (Fiamme Gialle), Osama Zoghlami (Aeronautica)

DONNE - Né Kenya né Etiopia hanno mai conquistato l'oro olimpico nelle quattro edizioni dei Giochi con le siepi femminili inserite nel programma. A Parigi si cerca l'erede della ugandese Peruth Chemutai, che a Tokyo sorprese tutti. Le ultime tre campionesse del mondo, nell'ordine la keniana primatista del mondo Beatrice Chepkoech (in una delle migliori stagioni della carriera), la kazaka ex-keniana Norah Jeruto e la bahrainita ex-keniana Winfred Mutile Yavi sono tutte della partita, con la Yavi in crescendo di condizione e la Jeruto rimasta nell'ombra. Per l'Etiopia la giovanissima Sembo Almayew e Lomi Muleta. Stati Uniti (a medaglia nelle ultime due Olimpiadi) con Val Constien protagonista di Trials spettacolosi.

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