Webinar mezzofondo. La seconda puntata

13 Maggio 2020

On line Pietro Arese, Pietro Riva, Michela Cesarò, Anna Arnaudo, Andrea Rostan e Alessia Scaini. Pubblico: i giovanissimi atleti della categoria cadetti.
Con il secondo webinar di martedì 5 maggio si è concluso il ciclo che Fidal Piemonte ha dedicato al mezzofondo. Il secondo appuntamento, sempre moderato dal referente tecnico regionale di settore Alfonso Violino e dal Fiduciario Tecnico Regionale Clelia Zola, era rivolto al pubblico dei giovanissimi atleti della categoria cadetti, forse quella che si è trovata più in difficoltà nel periodo di lockdown e di stop imposto dall’emergenza COVID-19 e per la quale è più difficile trovare gli stimoli e le motivazioni giuste per proseguire l’attività. A loro si sono rivolti i giovani campioni piemontesi - Pietro Arese (S.A.F.Atletica Piemonte), Pietro Riva (Fiamme Oro), Michela Cesarò (Carabinieri), Anna Arnaudo (CUS Torino), Andrea Rostan e Alessia Scaini (Atl. Saluzzo) – raccontando le loro esperienze e ciò che spinge loro a continuare ad allenarsi.

 

Il secondo e ultimo webinar dedicato al mezzofondo con protagonisti gli atleti per gli atleti. Pubblico: i giovani...

Pubblicato da Fidal Piemonte su Mercoledì 13 maggio 2020

PIETRO ARESE. Cerco sempre di guardare il lato positivo delle cose, così ho fatto anche in questo periodo di lockdown. E’ stata l’occasione per ripartire dalle basi: stretching, esercizi di equilibrio e di core, cercando di lasciare tempi e sedute di allenamento invariati. Ero stato convocato per i Mondiali Universitari di Cross quindi vedersi sfuggire un campionato italiano e una convocazione in nazionale ovviamente non è semplice, ma si deve guardare avanti, è inutile ripensarci troppo.

Un po’ di riposo forzato può essere anche utile. Ai giovanissimi mi sento di dire quello che hanno consigliato a me e che vale a qualsiasi età: scrivetevi il perché avete iniziato a fare atletica, quando siete in un momento di crisi andatevelo a rileggere e pensateci su. Vi aiuterà a ragionare e a capire che se le motivazioni per cui avete sono valide, i momenti difficili, che pure esistono, si possono superare.


PIETRO RIVA. Io sono reduce dall’infortunio di settembre ai Campionati Italiani di corsa su strada quindi, nella sfortuna, questo periodo a me è servito per recuperare senza fretta. In più ho cambiato tecnico e metodo di allenamento quindi avere più tempo a disposizione per rimettersi in pari è stato utile. A casa ho lavorato con il tapis roulant e tanto con la corda per svegliare i piedi. Credo di essere uno dei pochi che può vantare una condizione fisica migliore dopo il lockdown che prima. Ai giovani per trovare lo spunto per ripartire consiglio di pensare al divertimento che provano correndo e allenandosi con gli amici.

MICHELA CESARO'. Nella quarantena non ho perso la motivazione. Anche io ero convocata per i Campionati Mondiali Universitari di cross quindi ho visto sfumare l’obiettivo ma mi sono concentrata sulle mie lacune, ero incentivata a migliorare questi aspetti e a sfidare me stessa. Senza contare che il riposo può essere importante per il fisico quanto l’allenamento. Ora che si possono riprendere gli allenamenti sto cercando di non affrettare i tempi, visto che non ci sono gare all’orizzonte; stiamo ricalibrando la programmazione. Ho riscoperto il gusto di correre per me stessa, lo faccio anche senza cronometro godendomi il paesaggio. Sono fortunata perché abito in un paese piccolo a pochi chilometri dal Parco della Mandria che ha riaperto quindi posso allenarmi con tranquillità senza il timore di assembramenti. Ai ragazzi più giovani consiglio proprio quello che ho provato io su di me: ricominciare per il piacere di farlo e la voglia di fare qualcosa per sé stessi.

ANNA ARNAUDO. Sono arrivata ad inizio 2020 fuori forma.

Staccare con le gare mi ha consentito di riprendermi con calma, di ricostruirmi e di rimettermi in forma. La motivazione non l’ho persa perché riposandomi sentivo che il fisico rispondeva meglio e questo mi tranquillizzava, così come i lavori fatti in casa per quanto possibile. I lunghi erano la cosa più difficile perché non è proprio il massimo correre un’ora intorno a casa ma stavo al telefono con gli amici e così il tempo passava. La competizione nell’atletica per me è verso gli altri ma anche verso sé stessi. Sentirti forte perché hai superato i tuoi limiti, sei riuscito a correre nonostante la giornataccia e la stanchezza, godere dei piccoli passi e dei miglioramenti. Questo il mio consiglio per i cadetti che devono ripartire. L’atletica è un’amica che si porta avanti. È come una gara di mezzofondo, si parte in progressione, non finisce da cadetti.


ANDREA ROSTAN. Vivo in montagna quindi il mio lockdown è stato meno difficile che per altri, ho una casa con giardino e i boschi dietro casa quindi ho potuto nei limiti del possibile continuare a correre all’aperto. Ora sono potuto tornare sui sentieri e anche io ho riscoperto il piacere di correre e di allenarmi per me stesso. Le gare sono lontane quindi per ora mi sto allenando il giusto per mantenere la forma fisica senza esagerare. Alterno le corse sui sentieri isolati alle uscite, anche lunghe, in bicicletta. Ai cadetti consiglio di pensare al divertimento, quella è la chiave per riprendere a fare atletica in questo momento.
ALESSIA SCAINI. Appena iniziato il lockdown sono tornata a casa dai miei genitori in montagna quindi, finchè era consentito, ho potuto correre sui sentieri. Mi ero comunque presa l’inverno di stop perché dopo i mondiali di corsa in montagna dello scorso novembre ero stanca e avevo bisogno di staccare un po’, soprattutto dalle gare. La mia stagione avrebbe dovuto cominciare adesso, a maggio. La motivazione non l’ho persa, nonostante non ci siano le gare la voglia di correre c’è sempre. Il mio primo sogno nel cassetto è poter correre la Stellina a fine agosto, quest’anno valida come campionato italiano. È una gara che mi piace tantissimo e che correva il mio papà qualche anno fa.




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