Velocisti al lavoro, obiettivo azzurro

11 Gennaio 2019

Sprint e ostacoli al raduno di Tenerife con undici convocati, all’inizio di una stagione con tanti eventi internazionali. Nuova guida tecnica per Howe, Desalu e Bencosme.

Si apre in raduno a Tenerife il 2019 per un gruppo di sprinter azzurri. Undici convocati e un paio di settimane di lavoro, dal 3 al 19 gennaio, che vedono coinvolti non solo atleti della velocità, ma anche ostacolisti. Nell’isola delle Canarie (Spagna) si trova Fausto Desalu (Fiamme Gialle), secondo italiano di sempre nei 200 con un 20.13 da sesto posto agli Europei, insieme al recordman nazionale dei 400 metri Matteo Galvan (Fiamme Gialle) e al collega di specialità Davide Re (Fiamme Gialle), affiancati dai nuovi compagni di allenamento Andrew Howe (Aeronautica) e Daniele Corsa (Fiamme Oro). Al femminile presenti alcune staffettiste della 4x400 azzurra come Maria Benedicta Chigbolu (Esercito), Raphaela Lukudo (Esercito) e Maria Enrica Spacca (Carabinieri), quindi la campionessa europea under 23 dei 400 ostacoli Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) e la primatista italiana della stessa distanza Yadis Pedroso (Aeronautica) che adesso condivide la preparazione con José Bencosme (Fiamme Gialle). Nello stesso periodo, sempre a Tenerife, è in corso il raduno dei salti.

SPIRITO DI SQUADRA - “C’è un bell’ambiente, non solo dal punto di vista meteo”, sottolinea Giorgio Frinolli, collaboratore tecnico del settore velocità. “Gli atleti hanno voglia di lavorare insieme, con uno spirito propositivo, e di condividere gli allenamenti quando si trovano punti in comune, anche se con programmi diversi: è il caso di Fausto Desalu, con Marcell Jacobs o Davide Re, e delle quattrocentiste, solo per fare un paio di esempi. Le condizioni climatiche sono quelle giuste per far salire la forma e in molti potranno cogliere l’occasione per correre le gare indoor, qualcuno solo come tappa di passaggio, altri con maggiori ambizioni in vista degli Europei di Glasgow (1-3 marzo). Nella stagione all’aperto, il primo obiettivo per molti sarà con le World Relays di Yokohama, 11 e 12 maggio in Giappone, che interesserà le staffette azzurre in caccia di un posto per i Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre), senza dimenticare gli Europei a squadre di Bydgoszcz (9-11 agosto)”.

HOWE NEL TEAM MILARDI - Ritorno a Rieti quest’anno per Andrew Howe, cresciuto nella società di Andrea Milardi e ora allenato da Maria Chiara, erede del fondatore del club laziale. Un gruppo sempre più numeroso in cui sono entrati anche Daniele Corsa e Maria Enrica Spacca, per aggiungersi ai quattrocentisti Matteo Galvan, Davide Re e Maria Benedicta Chigbolu. “Quasi tutti preparano la stessa specialità - spiega Maria Chiara Milardi - ma ognuno ha caratteristiche diverse. Per me è stimolante, per loro utile: ognuno mette il suo contributo, è quello che ci vuole per pensare di fare qualcosa in più. Hanno lavorato bene in passato, c’è solo da farli adattare alle novità”. Come procede con Howe? “È un vero professionista, che si impegna davvero. Un fuoriclasse con una stoffa fuori dal comune, per chi lo allena è affascinante. Ora si dedica solo alla velocità e già nella scorsa stagione ha ottenuto risultati significativi nei 200 metri, senza problemi fisici, e non era scontato.

Ha l’esperienza e la maturità per gestirsi in situazioni diverse, per lui ora è importante potersi allenare con serenità, senza grandi aspettative. È ovviamente una persona che ha sempre avuto un rapporto speciale con la mia famiglia e la società di Rieti. Lo conosco da quando era piccolo, mio papà Andrea gli voleva bene come un figlio e ho vissuto con lui tanti momenti, anche quelli meno belli. Al campo è un trascinatore per i giovani della Studentesca, un esempio che fa davvero la differenza”.

GIRO DI PISTA - E gli altri quattrocentisti? “Daniele Corsa ha un notevole talento - prosegue - e ora deve abituarsi a lavorare in un gruppo con atleti più esperti, al suo primo training camp all’estero. Per la Spacca è un incentivo allenarsi con la Chigbolu: quando la fatica si condivide, si sopporta meglio. Il percorso sta procedendo in modo lineare con tutti, anche per Chigbolu e Galvan, invece Re non ha mai avuto il suo forte nella stagione indoor”. Quali sono le impressioni sul raduno di Tenerife? “Un ambiente stimolante, con tanti velocisti europei in pista, dai francesi ai britannici, ma è sufficiente organizzarsi con gli orari per trovare il proprio spazio. Ero già stata qui un paio di stagioni fa: il clima è favorevole, non troppo caldo e a tratti ventoso, comunque adatto per svolgere lavori più impegnativi senza preoccuparsi della temperatura. In un gruppo come questo, serve attenzione per mantenere l’equilibrio e creare l’armonia, anche fuori dal campo, ma i Borlée ci insegnano che è possibile. È uno sport individuale, però aiutarsi durante gli allenamenti è importante”.

DESALU, I 200 NEL MIRINO - Fausto Desalu è entrato in una nuova dimensione: meglio di lui, tra gli azzurri sui 200 metri, solo il mito Pietro Mennea. Adesso il suo allenatore è Sebastian Bacchieri. “Sono molto soddisfatto - commenta Desalu - e credo che siamo sulla strada giusta, poi ovviamente sarà il cronometro a parlare. Il raduno va avanti bene: durante il giorno ci si può allenare persino a torso nudo, sotto il sole”. Quando il debutto? “Tra fine gennaio e inizio febbraio potrebbe esserci la prima uscita indoor sui 60 metri, c’è da migliorare il personale di 6.76 che ormai risale al 2015. Poi magari gli Assoluti, è da tanto che non gareggio ad Ancona, da quell’anno. Sto lavorando sulla tecnica dai blocchi di partenza e sulla fase di accelerazione, il mio tallone d’Achille, mentre sul lanciato ho meno problemi”. E per la stagione all’aperto? “Devo pensare in grande, non per fare una vacanza a Doha, e 20.13 non basta per una finale mondiale. La motivazione è fondamentale, l’obiettivo è di provarci. Ora mi alleno a Parma, in base a un programma condiviso anche con Pasquale Porcelluzzi, spostandomi da Casalmaggiore dove vivo. Quello delle World Relays a Yokohama è un bell’appuntamento, credo che con la 4x100 possiamo far bene per voltare pagina rispetto agli Europei”.

400HS, PEDROSO E BENCOSME IN TANDEM - Un nuovo binomio sul campo, per due azzurri dei 400 ostacoli: da ottobre Yadisleidy Pedroso condivide con il campione tricolore José Bencosme la guida tecnica Massimo Matrone, marito della primatista italiana al femminile.

“A invogliarlo - spiega il coach - è stata soprattutto la presenza nel gruppo di Yasmani Copello, turco di origine cubana, argento mondiale ed europeo dopo aver conquistato il bronzo olimpico. Si conoscono da qualche anno e in passato avevano già avuto modo di confrontarsi nell’impianto di Formia. È molto motivato e si è messo subito a disposizione, per puntare a obiettivi importanti. Ha le qualità per raggiungerli, negli anni scorsi è stato anche bloccato dagli infortuni ma poi è riuscito a ricostruirsi, per merito suo e di Fabrizio Mori che lo ha seguito come tecnico”. Da ieri a Tenerife, per un paio di mesi. “Yadis prima di Natale ha svolto un periodo di preparazione a Cuba, invece Bencosme tra la sua Cuneo e Formia, che è la nostra sede principale in Italia, oltre a Salerno. Entrambi hanno creato una forte base di lavoro con allenamenti di quantità. Al caldo di Tenerife potremo svolgere un lavoro specifico sulla ritmica. Da quest’anno fa parte del team anche la 24enne ucraina Viktoriya Tkachuk, finalista agli Europei di Berlino dove è stata settima, e sarà certamente uno stimolo per Yadis”. Come andrà programmata la stagione? “Ci sarà una doppia periodizzazione, con una fase iniziale dedicata ai meeting per far crescere la condizione fino alla possibilità di difendere la maglia azzurra negli Europei a squadre, prima di ricaricare le batterie con un altro ciclo puntando ai Mondiali”.

DOPPIO IMPEGNO - Compagne di squadra nella staffetta 4x400 azzurra, Ayomide Folorunso e Raphaela Lukudo puntano a un 2019 da protagoniste anche a livello individuale, rispettivamente sui 400 ostacoli e nella distanza piana. Entrambe sono alla prima esperienza in questa sede. “Nella scorsa stagione ero stata in Sudafrica a gennaio - racconta “Ayo” - stavolta è diverso. Mi trovo bene, c’è caldo ma non troppo, visto che comunque non siamo in estate. Vedere gli atleti delle altre nazioni è sempre una spinta in più ed è bello avere un gruppo di italiani con cui lavorare insieme, trovando un punto d’incontro, per gran parte del tempo. Nel frattempo sto portando avanti gli studi universitari in medicina, anche qui. Le gare indoor non saranno finalizzate in modo particolare, ma la stagione sarà lunga, spero il più possibile. Ho fiducia nella programmazione del coach Maurizio Pratizzoli e al raduno si è aggregata anche la compagna di allenamento Desola Oki. Quando finiranno i Mondiali sarà quasi il mio compleanno, che è il 17 ottobre... Spero di farmi un regalo anticipato!”. “È la mia prima volta all’estero per la preparazione invernale. Allenarsi con buone temperature - le parole di “Raffaella” che è seguita tecnicamente da Marta Oliva anche a Tenerife - permette di spingere di più e faccio sempre volentieri la stagione indoor. Poi quest’anno ho un titolo italiano da difendere. Non ci penso troppo, anche se la visione è un po’ cambiata, e cerco di affrontare tutto con positività. Abbiamo lavorato molto con la staffetta e vogliamo portare avanti questo progetto. Nella stagione dovremo pensare a non disperdere le energie per arrivare bene in ogni appuntamento, facendo un passo alla volta”.

Luca Cassai

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