Mondo: Fukuoka ultimo atto

05 Dicembre 2016

L'argento mondiale Tsegay vince la maratona di Fukuoka. Il trend delle 42 km negli ultimi cinque anni.

di Marco Buccellato

L'ultima maratona importante dell'anno è stata vinta da un vicecampione del mondo, l'etiope Yemane Tsegay, argento ai mondiali di Pechino 2015 nella maratona iridata col podio più sorprendente della storia (Eritrea con un 18enne, poi Etiopia e Uganda). Tsegay si è imposto in condizioni tutt'altro che favorevoli agli atleti in 2h08:48, precedendo il campione uscente Patrick Makau (2h08:57), ex-primatista mondiale. A completare il podio della 70ª edizione della maratona di Fukuoka, il popolarissimo Yuki Kawauchi, runner giapponese semiprofessionista che, grazie al 2h09:11 di ieri (a conferma del 2h09:01 ottenuto in luglio) si candida per un posto nel team nipponico per i mondiali di Londra 2017. Una prestazione che va letta come straordinaria, visto l'infortunio di poche settimane fa e un altro malanno in cui l'atleta è incorso a ventiquattr'ore dalla gara di Fukuoka. Ottimo anche l'altro giapponese Sonoda (2h10:40 con progresso di sette minuti netti.

Sotto le 2h11 anche l'eritreo Mesel (2h10:48), il polacco Szost (2h10:53, quinto tempo europeo stagionale ma secondo dei nati nel Vecchio Contintente) e il canadese Coolsaet (2h10:55), che alla vigilia della gara aveva rimosso i propositi di attacco al record nazionale a causa di condizioni fisiche non ottimali, ma non ha chiuso così lontano (2h10:08, vecchio di trentun anni e stabilito sempre a Fukuoka da Jerome Drayton). In sostanza, una corsa che non ha deluso le attese, in considerazione soprattutto della pioggia e delle cattive condizioni atmosferiche.

BORSINO MASCHILE - Con la tornata di maratone di ieri, possiamo considerare praticamente chiusa una stagione che ha offerto, numeri alla mano, un rialzo delle prestazioni di vertice assoluto, sostanzialmente al livello del biennio 2013-2014, dopo un calo registrato lo scorso anno. Sette atleti hanno corso nel 2016 sotto le 2h05 contro due nel 2015 (otto nel 2014, nove nel 2013).

Quindici gli atleti sotto le 2h06 (undici un anno fa). Prosegue invece la curva discendente delle prestazioni di livello medio-alto. Centodieci atleti hanno corso quest'anno sotto le 2h10 (centotrentasette l'anno scorso), centosessantotto sotto le 2h11 (centonovantuno nel 2015). L'anno migliore dell'ultimo quinquennio resta il 2012, che offrì numeri spaventosi: undici sotto le 2h05, ventitre sotto le 2h06, ben ottanta sotto le 2h08 (quest'anno praticamente la metà, quarantaquattro), centosettandatue sotto le 2h10 e duecentoventotto sotto le 2h11.

BORSINO FEMMINILE - Nella maratona donne, il bilancio 2016 appare sovrapponibile a quello del 2015. Le pochissime prestazioni che mancano per pareggiare il conto con la precedente stagione sono da ricercare nell'assenza delle maratonete russe. La distanza ha comunque confermato i progressi d'insieme rispetto all'anno meno importante, in quantità e qualità, identificato nel 2013, dove rispetto alle ultime due stagioni solo la metà delle atlete si erano espresse sotto le 2h25. Anche in questo caso il miglior anno del quinquennio 2012-2016 è quello dell'anno olimpico di Londra, dove si registrarono sei prestazioni sotto le 2h20 (quattro complessive nei restanti quattro anni), sedici sotto le 2h22 (un massimo di otto nelle restanti quattro stagioni), ben venti sotto le 2h23 (un massimo di undici nel resto del lustro). In profondità (sub-2h25, sub-2h28 e sub-2h30), il 2012 resta la migliore delle ultime cinque stagioni con variazioni tutto sommato fisiologiche senza brusche inversioni di tendenza.

LE ALTRE MARATONE DEL WEEKEND - Il miglior risultato tecnico è stato registrato dalla kenyana Sarah Kiptoo che ha vinto la 42 km di Sacramento in 2h31:20 sul duo USA Bruce (2h32:37) e Jimison (2h33:21). Il vincitore uscente della corsa uomini, Elisha Barno, stavolta ha abdicato in favore del connazionale Nelson Oyugi (2h11:41), primo al traguardo con un distacco di undici secondi su Barno.

Tripletta Kenya a Macau, dove si è imposto Peter Kimeli Some in 2h12:52 su DOminic Kangor (2h13:19) e l'ex-miler Suleiman Simotwo (2h15:21).

KIRWA A HEERENBERG - Nelle prove su distanze intermedie, l'argento olimpico di maratona Eunice Kirwa ha vinto la 15 km di Heerenberg in 48:37 (miglior prestazione stagionale sulla distanza, esclusi i tempi di passaggio registrati in una dozzina di mezze maratone). Podio completato dalla due volte iridata di maratona Edna Kiplagat (48:54) e dall'etiope Melkamu (50:13). Il 23enne etiope Negasa ha vinto la 15 km uomini in 43:02. Un altro medagliato di Rio, Tamirat Tola (bronzo sui 10000 metri) ha vinto ieri i campionati etiopi di mezza maratona in 1h01:53. Titolo femminile a Tadelech Bekele in 1h10:28.

BOLT E AYANA - Per la sesta volta Usain Bolt è stato eletto atleta dell'anno IAAF. Le novità riguardanti l'uomo più veloce del mondo prevedono che nel 2017, stagione conclusiva della carriera, non correrà i 200 metri ma solo la distanza breve e la staffetta 4x100. Il riconoscimento femminile premia ancora una atleta dell'Etiopia, Almaz Ayana, dopo il successo di Meseret Defar nel 2007 e di Genzebe Dibaba l'anno scorso. La Ayana ha stabilito a Rio il nuovo record mondiale sui 10000 metri dopo aver sfiorato al Golden Gala quello sui 5000, obiettivo cronometrico dichiarato per la prossima stagione. I premi Rising Star sono stati assegnati allo sprinter canadese Andre De Grasse e alla eptatleta belga Nafissatou Thiam, oro olimpico a Rio. Il consiglio IAAF tenutosi nel Principato di Monaco, abituale sede delle assegnazioni dei riconoscimenti, introdurrà infine nell'albo ufficiale dei primati del mondo la distanza dei 50 km di marcia femminili a partire dal prossimo 1 gennaio. Il primo record mondiale ufficiale dovrà essere pari o inferiori alle quattro ore e trenta minuti.

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