Mondo: Coleman, un giorno da leone

15 Maggio 2017

Lo sprinter USA nello spazio di un'ora abbatte i 10" sui 100 e i 20" sui 200. Pista incrociata: Kerley 44.09, Korir 44.53.

di Marco Buccellato

Tre giorni di alta tensione a Columbia, Carolina del Sud, SEC Championships, prelibato antipasto delle finali NCAA del prossimo mese. La scossa che brucia la pista è firmata da Christian Coleman, ventun anni e già tre titoli universitari indoor in bacheca oltre a due secondi posti in quelli all'aperto di un anno fa. La stella del Tennessee è entrata da 48 ore nell'elitario club di coloro capaci di correre sotto i 10" e sotto i 20" nello stesso giorno (9.97/0.6 e 19.98/0.6). Se il crono sui 200 è ampiamente primato personale, il 9.97 sui 100 vale quasi più del personale ottenuto ai Trials olimpici dell'estate scorsa, 9.95 in semifinale con 1.7 a dar manforte. In finale fu sesto, al primo anno di attività contro sprinter di primo piano. Due prestazioni fulminanti, dove in scia ha dato il meglio di sé anche il britannico Nathaneel Mitchell-Blake: 9.99 sui 100, quindicesimo europeo sotto la soglia, e 20.09 sui 200, doppio record europeo stagionale. La manifestazione ha regalato molte altre cose di spessore: a parte l'impresa di Lindon Victor nel decathlon, ecco la world lead di Quanesha Burks nel lungo (6,82) e l'8,13 nel lungo del 19enne Ward (mondiale stagionale under 20). Un altro decatleta si è fatto notare, sui 110hs: Devon Williams, fresco di titolo universitario indoor, sceso a 13.37 con vento legale. Infine, nei 400hs che continuano a sfornare novità laddove manca una superstar dominante, ecco il giamaicano Kemar Mowatt progredire fino a 48.79, terzo di tre record personali nelle ultime tre settimane, con quasi 2" di limatura rispetto all'anno scorso.

KERLEY SENZA FRENI - La nuova superstar di Texas A&M Fred Kerley è deflagrata nelle batterie dei 400 metri a Columbia, correndo praticamente da solo in 44.09, scintillante record mondiale stagionale e diciassettesima prestazione all-time, dopo un primo 200 coperto in 21". Il giorno dopo ha vinto la finale in 44.30, trascinando abbondantemente sotto i 45" i giamaicani Nathon Allen (44.52) e Akeem Bloomfield (44.81), poi compagni di staffetta con la Auburn University, battuti ancora da Kerley & Co. (3:00.72-3:02.10), ma con Allen autore di un anchor-leg da fantascienza.

Le strade di Fred Kerley, quattrocentista che viaggia ad alta velocità anche sui 200, e di Emmanuel Korir, ottocentista che sta rompendo argini importanti anche sui 400, si incrociano qui.

KORIR INSISTE, 44.53 - Il keniano Emmanuel Korir (44.69/1:43.73 in una settimana) ha migliorato ancora il personale dei 400 nell'amata El Paso, portandolo a 44.53, in una gara foriera di vari primati personali dietro di lui. L'allievo di Paul Ereng prosegue una stagione sorprendente iniziata con il world indoor best sui 600 metri in gennaio. Nelle altre Conferences USA del lungo weekend c'è perdersi nei numeri: nel Big 12 di Lawrence il PB dell'astista 22enne Ann Rhodes con 4,61 e numerose prestazioni viziate dal vento eccessivo, come 10.03/20.07 di un altro under 20, Maxwell Willis. Nel Pac-12 di Eugene 11.05/22.09, perla doppia ma con vento nei limiti, di Deajah Stevens, e 50.66 di Kendall Ellis sui 400. Nel Big 10 di State College (Pennsylvania) altre enormità ventose, dove spicca l'irreale 19.87 sui 200 di tale Malik Moffett (con Nicky Gray a 19.96), omaggio di una folata superiore ai 5 metri al secondo. Le potenzialità ci sono, visti gli 8,00 metri nel lungo del pomeriggio precedente. Infine gli ACC Champs di Atlanta, dove i fattori ambientali non hanno vanificato gli sforzi degli atleti: del tutto legale è il 22.54 di Shakima Wimbley sui 200, bissato con il 50.40 sui 400.

BACON & CARNES - Il non ancora 21enne Jaylen Bacon (Arkansas, 10.10 da under 20 due stagioni fa) ha corso in 10.00 in Texas con vento al limite ma regolare. Eolo gli ha dato una mano anche sui 200 (1.9 m/s) ed eccolo scendere a 20.35. Dal Kansas arriva una prestazione sovrapponibile a quella di Bacon, autore il 22enne Brandon Carnes (Northern Iowa), uno che ha ingranato subito la marcia alta da gennaio, che ha corso in 9.97 con 2.2 di vento ma vanta un 10.06 di recente fattura. Infine, lo sfortunato Elite Sprint Meet di Clermont, dove gran parte delle gare sono state cancellate per le pessime condizioni meteo.

Un peccato, perché nelle batterie si erano viste cose buone tra le ragazze (11.10 di Kelly-Ann Baptiste e 11.16 della tedesca Rebekka Haase), e dove era presente un grosso nome dei 400 (il quarto di Rio, Cedenio, 46.36 nella bufera), e un altro che un nome lo ha già in famiglia, Josephus Lyles (46.61), fratello di Noah Lyles, iridato under 20 dei 100 davanti a Filippo Tortu, una delle stelle della Diamond League di Shanghai.

GIAVELLOTTO, BOOM IN GERMANIA - Thomas Röhler è rientrato in Germania dopo l'eccezionale 93,90 di Doha, gareggiando in un meeting di lanci a Offenburg insieme al compagno di viaggio Johannes Vetter (co-protagonista in Diamond League con 89,68). Entrambi sono stati strabattuti da Andreas Hofmann e Lars Hamann, entrambi al personale con 88,79 e 86,71. E' un momento d'oro per la specialità in Germania. Le ultime stagioni hanno prodotto il titolo olimpico di Röhler e due titoli mondiali femminili con la Obergföll (ora ritirata) e la Molitor, presente anche lei a Offenburg e vincitrice con 62,26. Per Röhler gli imminenti impegni nel World Challenge di Kawasaki tra una settimana, poi il Golden Gala Pietro Mennea e i Paavo Nurmi Games in Finlandia.

BOMBE DALL'EST - Polacchi alla carica: il campione europeo indoor Konrad Bukowiecki ha migliorato il personale all'aperto a Kielce con 21,51 e nello stesso meeting Pawel Fajdek ha allungato la world lead del martello fino a 81,51. In Repubblica Ceca 21,46 del pesista Tomas Stanek, in Bosnia l'ex-campione europeo junior Mesud Pezer ha portato il personale nel peso a 20,89. Progressi tedeschi anche nel disco: a Wiesbaden secondo personale in due gare per la 21enne Claudine Vita, ora a 63,47, e vittoria maschile di un vecchio maestro della specialità, il campione olimpico di Pechino Gerd Kanter, che ha messo in fila la concorrenza con un ottimo 65,87. L'ultimo mondiale stagionale della settimana arriva da un altro oro olimpico, Olga Rypakova, che nella coppa nazionale kazaka ha saltato 14,45, con dati sul vento ancora da pervenire. Senza se e senza ma è invece il record nazionale indiano dei 400 metri, firmato stamattina da Muhammed Anas, che a Nuova Delhi ha corso in 45.32 nell'ultima tappa del Grand Prix nazionale (grazie a Hubbeling e Krishnan).

MARCIA E STRADA - Lima ha ospitato la coppa panamericana di marcia: vittorie della messicana Gonzalez in 1h28:09, del colombiano Eider Arevalo in 1h21:01 e dell'ecuadoregno Claudio Villanueva in 3h51:35. Brutte notizie per Yohann Diniz: il primatista del mondo dei 50km è rimasto coinvolto in un incidente stradale dove ha riportato la frattura di una costola. Niente Coppa Europa a Podebrady e Mondiale a rischio. Maratone e mezze: a Riga 2h31:22 dell'etiope Bekelech Daba e 2h12:14 del keniano Joseph Kyengo Munywoki. Doppietta keniana in Cina (Dalian) con William Kiplangat Ngelel (2h13:48) e Ednah Mukhwana (2h32:58). L'ex-siepista Ancuta Bobocel ha conquistato la mezza di Bucarest in 1h11:43 (1h01:08 dell'etiope Lencho tra gli uomini), mentre Flomena Cheyech ha vinto la mezza dell'altopiano di Yatta in 1h09:53.

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