Europei U20: 4x400 donne da primato

23 Luglio 2017

Rebecca Borga, Linda Olivieri, Elisabetta Vandi, Ilaria Verderio - le più veloci di sempre - seste in 3:35.86. Cadono due record mondiali: il tedesco Kaul nel decathlon (8435) e la 4x100 femminile della Germani

di Raul Leoni

Rebecca Borga, Linda Olivieri, Elisabetta Vandi, Ilaria Verderio corrono la staffetta del miglio più veloce di sempre nella finale dei Campionati Europei Under 20 di Grosseto. La gara ha un livello tecnico impressionante, tanto che le ucraine in 3:32.82 siglano il miglior crono mondiale dell'anno. Le azzurre sbriciolano il precedente limite nazionale che, solo due anni fa, aveva portato all'argento continentale junior Alice Mangione, Virginia Troiani, Federica Putti e Ayomide Folorunso.

LE ALTRE FINALI

Nella giornata finale di Grosseto, straordinaria impresa del tedesco Niklas Kaul che migliora dopo 35 anni il primato mondiale U20 con 8435 punti e un finale dei 1500 sospinto letteralmente dal pubblico dello Stadio Zecchini. Vero che il precedente 8397 punti di Torsten Voss era stato ottenuto con attrezzi seniores (lanci e ostacoli), ma si trattava di un’altra era e della vecchia Germania Est. Grandissima gara con l’estone Johannes Erm che prende l’argento con 8141 punti, meglio del record dei Campionati detenuto da Kevin Mayer (8124 a Tallinn), e anche il bronzo oltre quota ottomila (8002 Karel Tilga, altro estone e la scuola baltica dei multipli è sugli scudi). Dall’alto femminile forse l’oro più pronosticato alla vigilia: per la quarta stagione consecutiva Michaela Hruba resta sul podio di una grande manifestazione giovanile e lo fa dominando (1.93, argento alla bielorussa Karina Taranda, staccata a 1.87).  Un’altra grandissima impresa, negli 800m per il croato Marino Bloudek (1:48.7), capace di non cedere un millimetro nell’intero secondo giro al favorito britannico Markhim Lonsdale (1:48.82), nonostante un passaggio molto lento alla campana (55.77). Dopo aver tolto agli Usa per 2/100 in batteria il primato mondiale juniores della 4x100m (43.27), la Germania vince l’oro senza migliorare ulteriormente il record (43.44). Il vincitore del disco maschile è stato semplicemente il più forte dall’inizio alla fine della competizione: leader in qualificazione, al top della classifica fin dal primo lancio di questa finale, oro meritatissimo per il polacco Oskar Stachnik (62.01).  

GLI EUROPEI U20 IN TV - Domenica 23 luglio
RaiSport: diretta ore 17.30-19.40; replica ore 1.30-4.00
Eurosport 2: sintesi ore 22.00-23.30

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IL RACCONTO DELLA QUARTA GIORNATA 

4x400m F Finale – C’è grande fermento in casa azzurra per questa prova e si era resa disponibile anche la finalista degli 800m Eloisa Coiro, ma solo due cambi sono ammessi rispetto alle batterie: si battono in modo commovente ragazze già abbastanza stanche per gli impegni di questi giorni, nell’ordine Rebecca Borga, Linda Olivieri, Elisabetta Vandi, Ilaria Verderio. In una finale dai contenuti tecnici forse mai visti il quartetto italiano fa il nuovo primato juniores, sesta in 3:35.86 (parziali da 53.4, 53.7, 54.6 e 53.9): letteralmente distrutto il precedente 3:37.45 che aveva dato alle azzurre Mangione, Troiani (Virginia), Putti e Folorunso la medaglia d’argento a Eskilstuna 2015. La differenza con questa finale spicca in tutta la sua evidenza: Ucraina all’oro in 3:32.82, miglior tempo al mondo quest’anno.

4x400m M Finale – Anche qui tante soluzioni possibili, anche il secondo finalista individuale Lapo Bianciardi sarebbe uscito dalla panchina se non fosse stato per i soli due cambi ammessi rispetto alle batterie: corrono perciò Vladimir Aceti, Edoardo Scotti, Klaudio Gjetja e Alessandro Sibilio. E’ un fiume di emozioni, nel quale di tecnico c’è ben poco: non una cavalcata solitaria come a Tallinn 2011, è stata una lotta gomito a gomito, con il coltello tra i denti. Quattro gladiatori, che hanno combattuto nell’arena con tutte le energie residue: anche per gli avversari è stato lo stesso, onore al merito. Per il 3:08.68 finale i parziali sono stati nell’ordine: 46.6, 47.4, 47.8 e 46.7, ma nel trionfo di Grosseto tutti gli azzurri sono uguali.    

Asta M Finale – Una qualificazione estenuante, che aveva portato in finale 15 ragazzi ormai stremati dal caldo e decisi a non continuare, lascia definitivamente il segno: pochissimi sono in grado di affrontare lucidamente questa prova. Tra i più provati anche Max Mandusic: il triestino fa 4.90, poi si arena davanti a quota 5.10, che invece aveva superato venerdì e chiude al decimo posto. Il primatista del mondo Armand Duplantis porta in Svezia anche il titolo maschile, dopo quello della Lisa Gunnarsson in rosa: per ragazzo di origini americane è vincente il 5.65 al terzo tentativo, poi gli errori a 5.80 (che avrebbe incrementato il record dei campionati già stabilito). Il più fiero rivale di “Mondo” è il tedesco Lita Baehre (5.45): lo svedese lo rivedremo ai Mondiali dei grandi a Londra e poi avrà un altro anno da vivere tra gli juniores.  

5000m F Finale – Ci fosse stata Francesca Tommasi, infortunata dopo i Tricolori di Firenze, probabilmente avremmo visto una maglia azzurra in lotta per l’oro (andato in volata all’olandese Jasmijn Lau, 16:38.85, sulla tedesca Miriam Dattke, 16:39.81). Ma meritano un arrivo tra gli applausi le due figlie d’arte piemontesi Michela Cesarò (che nella nottata aveva sofferto per un mal di gola) e Valentina Gemetto (visibilissima con la sua beneaugurante zazzera rossa): in una gara difficile per le condizioni ambientali soffrono e lottano per un piazzamento come fosse una medaglia e alla fine riescono a portare punti per la causa azzurra (Michela settima, 17:15.75, Valentina ottava, 17:25.69). Bravissime.

Lungo F Finale – Reduce dall’incredibile miglioramento in qualificazione, Martina Aliventi supera per la seconda volta in carriera i sei metri (6.01/+1.1), ma questo risultato non basta per raggiungere i tre turni di finale. La ragazza di San Benedetto del Tronto è decima e si porta a casa soprattutto il 6.33 di ieri, davvero un’impresa memorabile. Il titolo va alla Serbia, nel solco della star Ivana Spanovic: qui vince Milica Gardasevic (6.46/+0.6, qualcosa peggio del 6.62 ventoso in qualificazione).

4x100m M Finale – Formazione invariata tra gli azzurri, rispetto al 40.05 della batteria: Alexandru Zlatan, Nicholas Artuso, Mario Marchei, Filippo Tortu. Fossero stati tutti nella forma di inizio giugno, si sarebbe potuto puntare al titolo: ma in questo momento in diversi sembrano più appannati. Eppure con un Tortu così basta portare il bastone al traguardo per finire sul podio: e con un metro in più anche la Germania sarebbe stata superata, visto che i 2/100 di vantaggio Stubican erano estremamente pericolanti, nonostante i cinque metri di gap all’altezza dell’ultimo cambio a favore dei tedeschi. Come in molte altre gare il livello tecnico è stato elevatissimo: 39.48 per l’oro, 39.50 per gli azzurri e 39.59 per la Spagna, fuori dalla zona medaglia i britannici, nonostante un 39.67 che in molte altre occasioni aveva portato sul podio. Grande impresa per i nostri quattro ragazzi, tutti quanti: tanto che arriva il nuovo primato italiano e questo 39.50 cancella dopo 22 anni il 39.61 di Nyiregyhaza, all’epoca pure sufficiente per l’argento continentale.

3000m Siepi M Finale – Secondo oro dopo quello dei 5000 per Jakob Ingebrigtsen (8:50.00): il sedicenne norvegese cancella la delusione dei 1500 di ieri e dispone a suo piacimento del terzetto francese che in questa finale ha cercato – senza grande successo – di complicargli i piani di vittoria. Purtroppo un brutto incidente a tre giri dalla fine ha tolto di scena Antonio Catallo, che sembrava lanciato verso un piazzamento di prestigio: una caduta che purtroppo segue quella dei Tricolori di Firenze in una stagione che si è divisa per il bravo atleta foggiano tra gioie e amarezze. Il migliore degli italiani è il trevigiano Giovanni Gatto, nono (9:09.48), poi il campione italiano Pietro Arese, decimo (9:17.51).

Brutta caduta per il siepista Antonio Catallo a metà gara. Il pugliese è finito a terra dopo un contatto con una delle barriere impattando con la testa sul manto della pista. Immediatamente soccorso, è stato trasportato all'ospedale della Misericordia di Grosseto dove è stato sottoposto a esami neurologici ed ortopedici che hanno dato esito negativo. Come previsto dalle procedure, il 18enne foggiano dovrà ora svolgere ulteriori accertamenti diagnostici.

1500m F Finale – Dopo aver perso il bronzo dei 3000 ieri sera a causa della straordinaria rimonta di Nadia Battocletti, la britannica Jemma Reekie si toglie la soddisfazione di agguantare l’oro in una finale orfana della svizzera Delia Sklabas (oro sulla distanza doppia, che sarebbe stata candidata al titolo anche qui). Ritmi vivaci, più che onesti per una prova di campionato: 4:13.25 per la vincitrice e la bulgara Liliana Georgieva riesce a spezzare il monopolio britannico. Ovviamente andava troppo veloce per le azzurre al via, due classe ’99 come Gaia Sabbatini e Marina Tozzi, tra l’altro bravissime in batteria:la teramana, pur senza riscrivere il PB (4:22.84) conquista di forza la zona punti, ottava, mentre la romana è decima (4:25.14).

4x100m M Batterie – Anche qui si decide all’ultimo per la formazione, ma stavolta i cambi funzionano alla perfezione: l’impressione è che siano stati portati tutti in grande sicurezza da Alexandru Zlatan a Nicholas Artuso e poi a Mario Marchei, con la certezza che in ultima frazione Filippo Tortu avrebbe comunque risolto le cose nel migliore dei modi. E in effetti il neo-campione europeo si è limitato a controllare la seconda posizione, lasciando la vittoria ai britannici (4.05 a 39.84). Nell’altra batteria 39.69 della Germania: ma stasera noi ci saremo.

Triplo M Finale – Da Tbilisi a Grosseto è sempre derby Italia-Francia è sempre duello tra Andrea Dallavalle e Martin Lamou: il grande sconfitto è l’altro transalpino Melvin Raffin, che si ferma al bronzo (16.82/-0.4 con l’ultimo sussulto di orgoglio). Ma per il titolo sono stati il 18enne Martin e l’ancora 17enne Andrea, amici-rivali che stanno crescendo in un reciproco rispetto. Va tutto per il meglio, uno sfiora i 17 metri (Lamou 16.97/+0.8), l’altro – l’azzurro – migliora per due volte il primato italiano (16.67/+0.9 al primo e 16.87/+0.5 al secondo salto) togliendolo a Tobia Bocchi, lo sfortunato biondino di Parma argento a Eskilstuna. Dal derby del Granducato – vinto dall’allievo di Ennio Buttò - a Emmanuel “Aye” Ihemeje: dopo il PB in qualificazione ieri (16.13), per il lombardo di famiglia nigeriana arriva un bel sesto posto a 15.84 (+0.4). Non male per un ex ostacolista che si era presentato in pedana solo a gennaio di quest’anno.

4x100m F Batterie – Solo alla conferma si decide per la formazione da schierare e la scelta ricade Zaynab Dosso, Sofia Bonicalza, Desola Oki e Dalia Kaddari, un quartetto inedito e poi escono un primo cambio un po’ lungo e un secondo nel quale “Desi” Oki in pratica parte da ferma. Impossibile fare meglio di 45.11, un quarto posto che in pratica condanna le azzurre ad un ripescaggio quasi impossibile. Passa la seconda batteria e siamo ancora dentro: è la terza che condanna le azzurre allo scomodo ruolo di prime escluse. Se si pensa che nel test di Rieti, con un altro quartetto che si riteneva provvisorio, era arrivato un 44.73 … oggi sarebbe bastato e avanzato per la finale. Chiosa: la Germania fa il record mondiale di categoria (43.27, dal precedente europeo di 43.42), togliendolo agli Usa (43.29) nonostante un primo cambio da rivedere.  

400m Ostacoli M Finale – Un’altra gara straordinaria, fioccano personali e primati nazionali, i primi sei sotto i 51” (poi 5 dopo la squalifica del croato Cukman): ma stavolta c’è un azzurro sul podio, Alessandro Sibilio, che butta giù altri 6/10 abbondanti per far contento Stefano Baldini e ora con 50.34 vede davanti a sé nella lista juniores di sempre solo “Ashi” Saber e José Bencosme, gli unici azzurri che hanno corso la distanza sotto i 50” da U20. Con la differenza che il napoletano ha appena compiuto 18 anni e ha ancora più di una stagione nella categoria. Per l’oro anche il francese Wilfred Happio deve andare sotto i cinquanta (49.93) e la rimonta dell’azzurro, sesto all’ingresso del rettilineo, è di quelle da leggenda: come quegli ultimi metri che lo hanno portato a superare anche lo spagnolo David Pineda (50.41, primato nazionale) per l’argento.

400m Ostacoli F Finale – Una finale di livello pazzesco: lo storico record di Ionela Tirlea (55.46 ai Mondiali di Goteborg ’95) non è più così lontano. In due scendono sotto i 56” e la svizzera Yasmin Giger brucia proprio nei metri finali la favoritissima Agata Zupin (55.90 a 55.96). Poi la lotta per il bronzo, che premia la finlandese Viivi Lehikonen (record nazional junior a 56.49). Troppo, davvero troppo per una splendida e motivatissima Linda Olivieri: la novarese, che ora si allena a Monza con Giorgio Ripamonti, avrebbe dovuto togliere dalla lista dei record il nome di Virna De Angeli (56.63 nel’95, quando duellava proprio con la romena Tirlea) e può fare solo il massimo che le riesca oggi, 57.00 (seconda di sempre: qui a Grosseto progresso di oltre un secondo).   


(foto Colombo/FIDAL)


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